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CHIRURGIA ESTETICA - LUCI E OMBRE A MEDICINA

CHIRURGIA PROTESICA DEL GINOCCHIO A MEDICINA A CONFRONTO 23/06/11

L'articolazione del ginocchio

Protocollo esercizi per il ginocchio

L'ARTROSI DEL GINOCCHIO

Dolore al ginocchio

Riabilitazione dopo una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio

Artrosi del ginocchio - La Protesi Totale

Learn About the Male and female Reproductive Systems

Anatomia del ginocchio

IL GINOCCHIOPIL GINOCCHIOPIl ginocchio è costituito da due facce, la prima, anteriore, denominata rotulea, mentre la seconda, posteriore, detta poplitea.
 L’articolazione del ginocchio è la più grande del corpo umano e sicuramente una delle più complesse, sia dal punto di vista anatomico che funzionale; grazie ad una molteplice struttura legamentosa, possiede una mobilità e una stabilità straordinarie. Il movimento principale è la flessoestensione ‐ avvicinare o allontanare l’estremità dell’arto dalla sua radice - che avviene essenzialmente in compressione, sotto l’azione della gravità. L’articolazione consente però anche un altro movimento importante: la rotazione sull’asse longitudinale della gamba, che si verifica solo quando è flesso. Da punto di vista meccanico, questa articolazione concilia quindi due obiettivi che sembrano contraddittori: avere una grande stabilità in estensione completa, quando il ginocchio è sottoposto a importanti forze dovute al peso del corpo ed alla lunghezza dei bracci di leva, e avere una grande mobilità a partire da un determinato angolo di flessione, mobilità necessaria per la corsa e per poter avere un appoggio sicuro del piede su qualsiasi terreno.IL GINOCCHIOIL GINOCCHIO

L'articolazione del ginocchio è composta da una struttura ossea e da un apparato capsulo legamentoso, oltre che da tessuti cartilaginei (vedi anche caviglia per la descrizione), che hanno il compito di facilitare il movimento. La struttura ossea è formata dall’epifisi distale del femore, dall’epifisi prossimale della tibia e dalla rotula; le superfici articolari sono rappresentate dai condili femorali e dalle glenoidi tibiali, due superfici a curvatura molto complessa che permettono un movimento contemporaneo di rotolamento e strisciamento. L'apparato capsulo legamentoso è costituito dalla capsula articolare, un manicotto fibroso che riveste l'articolazione, da due menischi, da due legamenti collaterali e da due legamenti crociati. Una membrana, detta sinoviale, riveste la superficie interna della capsula e secerne un liquido vischioso che lubrifica e nutre l’articolazione.

La stabilità dell'articolazione dipende non soltanto dall'integrità della capsula articolare e legamentosa (stabilizzazione passiva), ma anche dalla tensione delle strutture muscolo-tendinee che si inseriscono in prossimità dell'articolazione stessa (stabilizzazione attiva); quelle dei muscoli vasti sono le più estese e ricoprono l’articolazione anteriormente, medialmente e lateralmente; sempre anteriormente si trova anche il tensore della fascia lata. Posteriormente il ginocchio è coperto dall’inserzione sui condili femorali del gastrocnemio

IL GINOCCHIOIL GINOCCHIOLa rotula, un osso piatto e circolare che sta davanti al ginocchio a proteggere il femore, è fondamentale per l'estensione della gamba: durante la flesso-estensione trasmette la forza dal muscolo quadricipite femorale alla tibia. Scorrendo verticalmente nella cavità intercondiloidea, la rotula "dirige" l’azione di trazione del quadricipite in modo da trasformarla sempre in una azione nettamente verticale sulla tibia. Non a caso la sua superficie è rivestita da due, tre millimetri di cartilagine, il massimo spessore in tutto l’organismo.IL GINOCCHIOIL GINOCCHIO

Ogni ginocchio possiede due menischi, che si interpongono tra i condili femorali e i piatti tibiali: si tratta di due fibrocartilagini, uno laterale o esterno, a forma di C (un cerchio quasi completo) ed uno mediale o interno di forma semilunare. Ciascun menisco ha una sezione triangolare ed è composto da una zona posteriore (detta "corno posteriore"), da una zona anteriore (detta "corno anteriore") e da una regione intermedia (detta "corpo meniscale").
I menischi sono collegati perifericamente alla capsula articolare con due legamenti, uno anteriore detto legamento trasverso, ed uno posteriore, che prende il nome di legamento posteriore del menisco laterale. I menischi hanno il compito di proteggere la cartilagine articolare dei capi ossei attutendo le sollecitazioni, stabilizzando l'articolazione e, soprattutto, ampliando la superficie articolare dei piatti tibiali, in modo da ridurre il carico sui singoli punti dell'articolazione stessa.IL GINOCCHIOIL GINOCCHIO

I legamenti collaterali sono due, tibiale e peroneo; si trovano lateralmente al ginocchio, rispettivamente sul lato mediale e laterale. Sono due spessi e robusti legamenti che si dirigono dall’alto in basso e contribuiscono alla stabilità laterale dell’articolazione.
I legamenti crociati sono due, anteriore (LCA) e posteriore (LCP): collegano tibia e femore, dirigendosi obliquamente dall’alto in basso e medio-lateralmente, e viceversa. Si trovano all’interno della capsula (rispettivamente tra la fossa intercondiloidea anteriore ed il condilo femorale esterno, e tra la fossa intercondiloidea posteriore ed il condilo femorale interno), ma al di fuori della membrana sinoviale. Si chiamano “crociati” proprio perché si incrociano al centro dell’articolazione del ginocchio (vedi figura sotto).
La funzione principale dei legamenti crociati è quella di stabilizzare l'articolazione nella rotazione sul proprio asse e di evitare lo slittamento anteriore o posteriore della tibia rispetto al femore quando l'articolazione si flette (ad es. percorrendo una discesa o una salita); inoltre, grazie ad una loro leggera torsione e alla loro inserzione a ventaglio, partecipano in modo determinante alla stabilità del ginocchio in tutte le posizioni assunte dai capi ossei. RAGGI XRAGGI X

Il legamento crociato anteriore (LCA) è costituito funzionalmente da due fasci, uno antero-mediale più voluminoso ed uno postero-laterale più piccolo; è lungo circa 38mm e largo 11-13mm, ed è ritorto su se stesso: le fibre anteriori sono quasi rettilinee, mentre quelle posteriori sono convesse.
Il legamento crociato posteriore (LCP) è più ristretto e si apre a ventaglio con una maggiore estensione superiore; insieme al LCA costuisce il c.d. pivot centrale del ginocchio.

Ognuna delle strutture del ginocchio può andare incontro a rottura o a lesione parziale. Le lesioni più conosciute sono quelle a carico dei menischi, ma possono essere a carico dei legamenti, delle superfici articolari, della rotula. Generalmente un trauma distorsivo ad alto impatto è la causa della maggior parte delle lesioni, di cui sono vittima frequente soggetti dediti ad attività sportiva; tuttavia le lesioni possono verificarsi anche per debolezza intrinseca delle strutture del ginocchio (dovuta a lassità costituzionale, oppure ad una degenerazione). Un discorso a parte meritano poi le tendiniti, infiammazioni dei tendini, che costituiscono una patologia frequente tra gli sportivi; nel ginocchio, si manifestano la tendinite del tendine rotuleo o patellare, la tendinite del muscolo quadricipite e la tendinite del popliteo.

Le patologie più comuni, oltre alla rottura dei legamenti e alle lesioni del menisco, sono le lesioni della cartilagine articolare, l' iperpressione rotulea, l' artrosi, artrite reumatoide e la necrosi avascolare.

In tutti questi casi occorre effettuare una visita ortopedica specialistica per valutare il trattamento e la cura più opportune.

 

Il ginocchio

Dolore al ginocchio

Parliamo di ginocchio, cercando di dare una spiegazione a tutti quei dolorini che lo affliggono e, se possibile, di consigliare i rimedi e le cure attualmente disponibili

 

UN RAPIDO SGUARDO ALL'ANATOMIA DEL GINOCCHIO

 

L'articolazione del ginocchio è formata essenzialmente da due ossa, il femore (coscia) e la tibia (gamba). Anteriormente partecipa all'articolazione anche la rotula, un osso sesamoide che, oltre a proteggere il ginocchio, facilita l'azione del muscolo quadricipite durante l'estensione della gamba. Un quarto osso sottile posto lateralmente alla tibia (perone) completa l'articolazione.

Tutte le superfici articolari sono rivestite di cartilagine, uno speciale tessuto protettivo che diminuisce gli attriti interni all'articolazione. Un ulteriore protezione da traumi ed usura deriva dalla presenza di due menischi, uno mediale ed uno laterale. Entrambe queste strutture, dalla forma semilunare, funzionano come cuscinetti ammortizzatori, facilitando i movimenti e proteggendo l'intero ginocchio.

Un manicotto fibroso, chiamato capsula, avvolge l'intera articolazione, stabilizzandola durante i movimenti. Una membrana, detta sinoviale, riveste la superficie interna della capsula e secerne un liquido vischioso che lubrifica e nutre l' articolazione.

Il ginocchio viene inoltre stabilizzato da quattro robusti legamenti: due laterali chiamati rispettivamente collaterale mediale o interno (LCM) e collaterale laterale esterno (LCL), e due interni detti crociato anteriore (LCA) e legamento crociato posteriore (LCP).

Esistono poi numerose altre strutture anatomiche come borse e  legamenti minori che nel loro insieme provvedono ad aumentare la stabilità e la funzionalità dell'articolazione.

Traumi e patologie del ginocchio

Proprio per la presenza di numerose strutture anatomiche, i processi patologici a carico del ginocchio sono numerosissimi. Tuttavia, statistiche alla mano, ci accorgiamo che classificare queste lesioni non è poi così difficile. Possiamo operare una prima grande distinzione separando le patologie degenerative da quelle di natura traumatica:

PATOLOGIE DEGENERATIVE: a causa di piccoli squilibri muscolari ed articolari, con il passare del tempo e con l'utilizzo ripetuto, il ginocchio va lentamente incontro ad alterazioni più o meno gravi. E' il caso ad esempio dell'artrosi, una malattia che colpisce e degrada la cartilagine articolare. Altri esempi di patologie che accelerano i fenomeni degenerativi della cartilagine o delle ossa sono: la gotta, la sclerodermia ed il diabete.

Una categoria a parte andrebbe fatta per i processi di natura infettiva (artrite reumatoide) e tumorale. Fortunatamente l'ipotesi che il dolore al ginocchio sia legato a queste malattie è piuttosto remota.

 

PATOLOGIE TRAUMATICHE: nella pratica sportiva il ginocchio è l'articolazione più frequentemente interessata da infortuni. In seguito ad un trauma una o più strutture che lo compongono potrebbero infatti lesionarsi. Spesso tali  lesioni alterano i normali rapporti articolari del ginocchio e, se non vengono adeguatamente curate, rischiano, a lungo andare, di dare origine a processi degenerativi.

Nell'uomo prevale generalmente l'aspetto traumatico e degenerativo, a causa delle attività sportive e lavorative più pesanti. Le donne sono invece più soggette a problemi dovuti a debolezze o squilibri muscolari; dopo la menopausa il rischio di artrosi aumenta sensibilmente.

 

FATTORI DI RISCHIO

Obesità

Età avanzata

Sport, soprattutto di contatto ad alto rischio traumatico

Traumi al ginocchio di vecchia data

Fattori dietetici (carenza di vitamina D)

Debolezze e squilibri muscolari

RICORDA DI:

rivolgerti ad uno specialista per evitare che un piccolo danno si trasformi in un grande problema

Interpretare il dolore in relazione alle sue caratteristicheIL GINOCCHIOIL GINOCCHIO

DOVE?

dolore nella parte anteriore del ginocchio: probabilmente è legato a problemi all'apparato estensore (sindrome dolorosa femororotulea, tendinite del rotuleo)

dolore nella parte mediale (interna): legato a problemi del menisco mediale o del legamento collaterale mediale

dolore nella parte esterna (laterale): più raro, può essere dovuto ad una lesione del legamento collaterale laterale (dopo un evento traumatico), del menisco laterale o alla sindrome della banderella ileotibiale (negli sportivi, sopratutto podisti che corrono in discesa)

dolore nella parte posteriore: (raro), potrebbe essere causato da lesioni del legamento crociato posteriore



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Il ginocchio
 
 
Il ginocchio è la regione anatomica che corrisponde all'articolazione della coscia con la gamba; ne fanno parte sia l'articolazione sia le parti molli la rivestono ovvero i muscoli, i tessuti connettivi, i vasi sanguigni, i nervi e la cute.
L'articolazione del ginocchio è sicuramente una delle più complesse del corpo umano; i movimenti principali cui essa sovrintende sono sostanzialmente due: quello di flessione-estensione e quello di rotazione interna-esterna; quest'ultimo, è bene precisarlo, può verificarsi soltanto quando il ginocchio è flesso oppure nel caso in cui si sia verificata una rottura dei legamenti articolari.
L'articolazione del ginocchio è caratterizzata da una notevole stabilità (quando si trova in estensione completa il ginocchio è sottoposto alle forze legate al peso del corpo), ma allo stesso tempo da una notevole mobilità, requisito fondamentale per l'esecuzione del movimento della corsa e per mantenere un appoggio sicuro dei piedi su ogni tipo di superficie. Nei paragrafi successivi forniremo alcune informazioni sull'anatomia del ginocchio e accenneremo alle più importanti patologie lo riguardano rimandando ai vari articoli presenti nel sito.
 

Anatomia del ginocchio

L'articolazione del ginocchio si compone di una struttura ossea, di un apparato capsulo-legamentoso e di tessuti cartilaginei; questi ultimi sono indispensabili per assicurare una certa facilità nei movimenti. La struttura ossea comprende l'epifisi (ovvero l'estremità tondeggiante delle ossa lunghe) distale del femore (in anatomia il termine distale fa riferimento a una struttura posta in posizione più lontana rispetto a una parte che viene considerata come centrale), l'epifisi prossimale della tibia e la rotula (nota anche come patella). Le superfici articolari del ginocchio sono i condili femorali e i glenoidi tibiali.
L'apparato capsulo-legamentoso comprende invece la capsula articolare (un manicotto di tessuto connettivo che circonda le superfici articolari), i menischi, i legamenti collaterali e i legamenti crociati. La superficie interna della capsula è rivestita dalla cosiddetta membrana sinoviale, una sottile membrana connettivale che contiene la sinovia, un liquido prodotto in parte dalla membrana stessa e agisce come lubrificante delle articolazioni.   
Ogni ginocchio ha due menischi, uno mediale e uno laterale; trattasi di strutture fibro-cartilaginee che servono a proteggere la cartilagine articolare dei capi ossei.
La funzione di stabilizzazione del ginocchio viene essenzialmente garantita dalla presenza di quattro legamenti: i legamenti collaterali (mediale, LCM, e laterale, LCL) e i legamenti crociati (anteriore, LCA, e posteriore, LCP). I legamenti crociati sono due robusti fasci fibrosi che si incrociano al centro dell'articolazione formando una X. La principale funzione dei legamenti crociati è quella di assicurare la stabilità antero-posteriore: il legamento crociato anteriore impedisce che vi sia una traslazione anteriore della tibia rispetto al femore, mentre il legamento crociato posteriore impedisce la traslazione anteriore del femore rispetto alla tibia.
I muscoli - Sono diversi i muscoli che si inseriscono sulle ossa costituenti lo scheletro della regione del ginocchio: anteriormente troviamo il quadricipite femorale (muscolo fondamentale per il mantenimento della stazione eretta e per la deambulazione), mentre posteriormente vi sono il bicipite femorale (l'unico rotatore esterno dell'articolazione del ginocchio), il semitendinoso (muscolo che flette e intraruota la gamba a ginocchio flesso e che estende e adduce la coscia), il muscolo semimembranoso (che insieme al bicipite femorale e al semitendinoso forma il gruppo dei muscoli ischio-crurali; le sue azioni sono quella di flettere e intraruotare la gamba e di estendere, intraruotare e addurre la coscia), il muscolo gracile (le cui azioni sono sia quella di addurre e flettere leggermente la coscia sia quella di flettere e ruotare medialmente la gamba a ginocchio flesso), il muscolo sartorio (che a livello del ginocchio agisce permettendo la rotazione interna della tibia e la flessione della gamba) e il gastrocnemio (muscolo che agisce sia permettendo l'estensione - flessione plantare - del piede sia concorrendo alla flessione della gamba sulla coscia); il gastrocnemio è noto anche come gemelli (nome che gli deriva dal fatto che è costituito da gemello mediale e gemello laterale) e insieme al soleo forma il polpaccio.

Le patologie del ginocchio

Come detto, l'articolazione del ginocchio è particolarmente complessa e le condizioni patologiche che possono interessarla sono numerose; fra queste si ricordano artrosi, artrite reumatoide, necrosi avascolare, condropatia rotulea, morbo di Osgood-Schlatter, strabismo rotuleo, tendinite del quadricipite, tendinite del rotuleo, tendinite del popliteo (il popliteo fa parte del compartimento esterno del ginocchio), sindrome della bandelletta ileotibiale (nota anche come ginocchio del corridore), meniscopatie, borsiti del ginocchio (borsite prepatellare o prerotuleaborsite infrarotuleaborsite della zampa d'oca o borsite anserina), condrosarcomi (rare neoplasie maligne che originano dal tessuto cartilagineo e che sono una delle principali varianti di sarcoma), condromi (un condroma è un'alterazione strutturale della cartilagine articolare o pararticolare), lesioni ai legamenti crociati ecc.
Molte delle condizioni patologiche sopra citate sono causa di usura cartilaginea più o meno grave.
Nei soggetti di sesso maschile, le patologie relative al ginocchio sono generalmente legate a problematiche di tipo traumatico o degenerativo a motivo di attività fisiche solitamente più pesanti, mentre nelle donne il problema è spesso legato a debolezze o squilibri muscolari; nei soggetti di sesso femminile il rischio di problemi degenerativi legati a fenomeni artrosici aumenta decisamente nel periodo post-menopausale.
Ginocchio valgo – Si parla di ginocchio valgo (genu valgum) per riferirsi a una deformità caratterizzata dal fatto che coscia e gamba, su un piano frontale, appaiono deviate in modo tale da formare un angolo ottuso aperto lateralmente. Nel linguaggio comune questa condizione viene definita come "ginocchia a X".
Esistono diverse forme di ginocchio valgo; quelle di più comune riscontro sono il ginocchio valgo rachitico e il ginocchio valgo dell'adolescente.
Sono molte le cause che possono essere all'origine del valgismo del ginocchio; fra queste si ricordano esiti di fratture, di artrite, artrosi del compartimento laterale, patologie ossee focali, contratture muscolari, compensazioni di alterazioni ad altri livelli (per esempio la displasia dell'anca) ecc.   
Il valgismo del ginocchio richiede il ricorso alla chirurgia correttiva soltanto nel caso in cui la deviazione angolare sia di una certa importanza oppure se è causa di disturbi.
Ginocchio varo - L'espressione ginocchio varo (genu varum) fa riferimento a una deformità caratterizzata dal fatto che coscia e gamba, su un piano frontale, appaiono deviate in modo tale da formare un angolo ottuso aperto medialmente. Nel caso di varismo bilaterale l'aspetto degli arti inferiori è definito a parentesi contrapposte; se invece il varismo è monolaterale, si instaura nel ginocchio opposto un valgismo compensatorio che determina le cosiddette gambe a virgolette.
Le cause di ginocchio varo sono diverse; fra queste si ricordano il morfotipo costituzionale varo, esito di frattura mal consolidata, esiti di meniscectomia mediale, sovraccarico funzionale, patologie ossee focali, artrosi del compartimento mediale, lesioni legamentose ecc.
In molti casi il varismo del ginocchio è presente fin dalla nascita, ma si risolve in modo spontaneo nel giro dei primi tre anni di età. La persistenza di un varismo di 1-2 cm, pur non potendo essere considerata del tutto fisiologica, non è tale da provocare alterazioni di tipo funzionale, mentre un varismo più accentuato deve essere considerato patologico. Un ginocchio varo patologico può essere corretto chirurgicamente.
I test per il ginocchio
 
 
Esistono diversi test per il ginocchio e la loro importanza non è da sottovalutare in quanto le diagnosi delle patologie del ginocchio sono sicuramente più complesse di quelle delle patologie del piede; infatti il ginocchio è una struttura complessa in cui le diverse subunità cooperano in maniera molto stretta per realizzare il movimento.
La maggior parte degli incidenti acuti riguardano soprattutto i legamenti crociati e i menischi; anche se sono eventualità che dovrebbero essere rare per un runner (il movimento della corsa è ripetitivo, fluido e armonico), sono abbastanza frequenti in sport che vengono spesso associati all'attività della corsa come il calcio, il basket e lo sci. Per un intervento tempestivo è perciò importante comprendere subito quale sia la parte realmente interessata.
I crociati - Sono due, uno anteriore (che impedisce che la tibia si sposti troppo avanti rispetto al femore) e uno posteriore (che svolge la funzione opposta). Di solito è l'anteriore che subisce i maggiori danni da un trauma poiché in genere sono i movimenti in avanti che sollecitano maggiormente il ginocchio, caricandolo maggiormente.
I menischi - Sono due, laterale e mediale, e funzionano come ammortizzatori proteggendo le ossa che si uniscono all'articolazione del ginocchio. Il mediale è generalmente più sollecitato poiché è meno mobile del laterale. Spesso le lesioni meniscali derivano da movimenti troppo bruschi che non danno tempo al menisco di seguire il movimento.
La diagnosi - Ovviamente il racconto del trauma fornisce informazioni interessanti per orientare il terapeuta verso la parte offesa; se il dolore non è esagerato (esistono anche casi con dolore minimo) è possibile eseguire una serie di test esaustivi. Infine radiografia (per la parte ossea) e risonanza magnetica (per la parte tendinea e cartilaginea) completano il quadro della situazione. Vediamo i test.

I test per il ginocchio
Test di Lachman - Il paziente supino tiene il ginocchio a 25 gradi circa (1); il manipolatore tiene fermo il femore immediatamente sopra al ginocchio e dà un brusco strattone alla tibia; normalmente si avverte un blocco del movimento, blocco che manca se il crociato anteriore è lesionato.
 
Test di Apley - Il paziente è prono e tiene il ginocchio flesso (2); il manipolatore ferma col ginocchio la parte posteriore della coscia e comprime l'articolazione premendo la pianta del piede. Poi ruota la tibia all'interno (menisco mediale) o all'esterno (menisco laterale). La lesione al menisco è rilevata dal dolore al movimento.  
Test del cassetto anteriore - Con il paziente supino con il ginocchio flesso (3), il manipolatore si siede sul piede del paziente e prende la tibia con entrambe le mani tirandola verso di sé. Se il crociato non è leso si avverte un brusco arresto al movimento (massima estensione del legamento).
 
Test di McMurray - Con il paziente supino (4), il manipolatore ferma con una mano il tallone e con l'altra sostiene la parte inferiore del ginocchio, cercando di far estendere completamente il ginocchio mentre ruota la tibia prima verso l'interno poi verso l'esterno. Il menisco è leso se si avverte dolore alla completa estensione del ginocchio.
 

La cura – A prescindere dal fatto che ci sono casi di rottura asintomatici, l'intervento chirurgico (eseguito in artroscopia) è l'unica soluzione ai problemi sopraccitati. Per il crociato il recupero richiede un mese di stampelle senza immobilizzazione. Per i menischi la tendenza comune non è più l'asportazione, ma la conservazione e la riparazione (negli Stati Uniti è diffuso anche il trapianto di menisco); infatti l'asportazione facilita l'usura della cartilagine e i processi artrosici.

IL GINOCCHIO

E’ un’articolazione complessa, sottoposta a forze che si esprimono contemporaneamente su più piani, sottoponendo le strutture ossee, capsulari, meniscali, legamentose e miotendinee a notevoli sollecitazioni; l’esecuzione scorretta del gesto atletico, un improvviso sovraccarico funzionale al ginocchio, un contrasto con piede fisso a terra possono produrre lesioni acute.

Tra le strutture maggiormente colpite da fatti acuti vi sono sicuramente i menischi. Per ogni ginocchio ve ne sono due, uno detto mediale l’altro laterale, di forma grossolanamente a ferro di cavallo adagiati sulla superficie tibiale dell’articolazione del ginocchio. Essi sono addossati e fusi con la capsula articolare, possiedono una discreta mobilità e deformabilità che consente loro di adattarsi ai mutamenti spaziali che si verificano durante i diversi movimenti articolari; la loro funzione è di stabilizzare il movimento di scivolamento e rotolamento dell’estremità femorale, grossolanamente sferica, su una superficie piatta quale è quella della tibia.

Rottura del menisco

Quando una od entrambe queste strutture, o per un movimento sbagliato o per uno sbilanciamento dell’atleta, rimangono " intrappolate" tra il femore e la tibia vengono contuse o lacerate.

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Sintomi

Il quadro clinico solitamente è di vivo dolore, con impossibilità a poggiare a terra l’arto colpito; soventemente il ginocchio si gonfia rendendo il dolore più acuto.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi di rottura meniscale nella gran parte dei casi indirizza all’intervento chirurgico, solitamente condotto in artroscopia; mediante tale intervento che prevede piccole incisioni si procede a seconda dei casi a riparazione meniscale o più frequentemente a sezione della parte lesa del menisco.  I postumi sono generalmente poco rilevanti nel medio periodo ed il recupero assai rapido.

Rottura dei legamenti crociati

I legamenti crociati, anteriore e posteriore, alloggiati all’interno del ginocchio sono tesi tra il femore e la tibia incrociandosi l’un con l’altro; la funzione biomeccanica è di stabilizzare reciprocamente durante il movimento l’articolazione del ginocchio. Come per i menischi un’anomala energia impressa ai legamenti da movimenti abnormi può causarne una distensione tale da provocarne la rottura parziale o totale.

Sintomi

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La sintomatologia è simile a quella della rottura meniscale; raramente vi è la rottura di entrambi i legamenti ed è da sottolineare che quello che più frequentemente si danneggia è l’anteriore. Il grado di lesione e d’instabilità guida la scelta terapeutica. Nelle lesioni complete l’unica soluzione è l’intervento di plastica legamentosa, ovvero della ricostruzione del legamento rotto utilizzando dei segmenti tendinei.

Lesioni dei legamenti mediale e collaterale

Oltre ai legamenti crociati esistono altri due legamenti assai importanti per la stabilità del ginocchio: Il legamento collaterale mediale e collaterale laterale. Essi decorrono ai lati del ginocchio ed il loro compito è di stabilizzare l’articolazione nei movimenti di traslazione laterale .

Distorsione di 1° grado Distorsione di 2° grado Distorsione di 3° grado Rottura completa dei legamenti

Tra i due il più frequentemente interessato da lesioni acute è il collaterale mediale che nella maggior parte dei casi subisce lesioni parziali che ben riparano con un’adeguata immobilizzazione. Altre volte invece la lesione è così profonda che l’unica soluzione è l’intervento chirurgico per riparare e ritendere il legamento rotto.

Lesioni complesse del ginocchio

Nei casi più gravi le lesioni vengono definite complesse quando due o più strutture articolari vengono coinvolte ( p.e. rottura meniscale e lesione legamentosa sia del crociato anteriore che del collaterale mediale); la soluzione chirurgica diviene indispensabile per restituire stabilità al ginocchio, ma è evidente che vi saranno evidenti postumi del trauma subito ed i tempi di recupero risulteranno assai lunghi.

A destra: la triade infausta.  Rottura dei legamenti collaterale tibiale e crociato anteriore con lesione del menisco mediale.   

Dolore al ginocchio: mal comune
ma senza mezzo gaudio

Milano, 10 maggio 2013

E' una patologia diffusa fra gli sportivi ma le cause sono molteplici. I processi patologici si possono suddividere in due grandi classi: degenerativi e di natura traumatica. Ecco come e dove si manifestano


Un’articolazione complicata. L’anatomia del ginocchio è abbastanza complessa, essendo costituita da ben quattro ossa – il femore nella coscia, la tibia e il perone nella gamba e la rotula proprio al centro dell’articolazione – e da tutta una serie di strutture aventi il compito di proteggerlo e renderlo più funzionale e stabile. Innanzitutto le cartilagini, costituite da uno speciale tessuto connettivo, che rivestendo tutte le superfici articolari ossee hanno il compito di ridurre gli attriti interni. Un identico scopo l’hanno i due menischi, mediale e laterale, che funzionano da cuscinetti ammortizzatori. Poi vi è la capsula, una sorta di manicotto fibroso che avvolge l’intera articolazione e, al di sotto della quale vi è la membrana sinoviale che secerne un liquido lubrificante. Infine, vi sono i quattro legamenti - mediale, laterale e i crociati anteriori e posteriori – che contribuiscono ulteriormente ad aumentare la stabilità.

Anche Milito si è recentemente infortunato a un ginocchio. Ansa
Anche Milito si è recentemente infortunato a un ginocchio. Ansa

Le patologie del ginocchio — Ebbene, sembrerà un controsenso, ma proprio la presenza di un così alto numero di strutture anatomiche ‘protettive’ rende questa articolazione particolarmente soggetta a moltissimi processi patologici che, tuttavia, si possono suddividere in due grandi classi: degenerativi e di natura traumatica. Alla prima classe appartengono tutte quelle alterazioni più o meno gravi causate da un utilizzo ripetuto o da squilibri muscolari e articolari che con il tempo vanno a usurare soprattutto la cartilagine, come nel caso dell’artrosi o infiammano i tendini, specie quello rotuleo. Alla seconda appartengono le lesioni meniscali e le distorsioni che vanno a coinvolgere i legamenti. Ricordiamo che, statistiche alla mano, nello sport il ginocchio è l'articolazione più spesso interessata da infortuni.

 

Dolore: dove e quando — Se il dolore è avvertito nella parte anteriore del ginocchio, potrebbe trattarsi di una tendinite del rotuleo o di una lesione al crociato. Lateralmente e all’interno potrebbe essere causato da problemi al menisco mediale o al legamento collaterale; lateralmente, ma all’esterno, un evento già più raro, da una lesione del legamento collaterale laterale o del menisco laterale. Se invece il dolore si percepisce posteriormente potrebbe essere provocato da danneggiamenti al legamento crociato posteriore. Indicativo ai fini di una diagnosi verificare anche in che momento della giornata o in seguito a quali eventi il dolore si presenta. Se di mattina, appena svegli e poi tende a scomparire è facile si tratti di una degenerazione cartilaginea, mentre se con il passare del tempo si accentua o si presenta dopo che siamo stati a lungo seduti, siamo verosimilmente in presenza di una infiammazione ai tendini, in particolare quello rotuleo. Se il dolore è acuto e improvviso, nonché coincidente con un movimento brusco, è probabile si sia verificata una lesione meniscale. Mentre siamo quasi sicuramente in presenza di artrosi, specie se non più giovanissimi, se lo percepiamo dopo essere stati a lungo in piedi o salendo, ad esempio, le scale.

Menisco o legamenti? — Il medico sportivo o l’ortopedico per formulare una diagnosi corretta, che poi dovrà comunque essere convalidata tramite risonanza magnetica, l’unico esame strumentale utile a fornire chiare informazioni sullo stato dei tessuti molli, avrà bisogno di una serie di informazioni: conoscere quale è stato il movimento che ha generato il trauma, se il paziente ha avvertito uno schiocco o uno scricchiolio, dopo quanto tempo il ginocchio si è gonfiato, se il dolore è stato avvertito immediatamente o in seguito, se dopo il trauma il ginocchio è divenuto instabile, nel senso che non era più in grado di sopportare il peso corporeo, oppure si è bloccato, impedendo movimenti di flessione ed estensione. In funzione delle risposte, sarà già possibile determinare il tipo di lesione e la sua gravità. La rottura del menisco avviene per lo più quando il ginocchio subisce un trauma in rotazione o in seguito a movimenti di iperflessione o iperestensione. Il dolore, lo scricchiolio, il rigonfiamento e il blocco sono praticamente immediati. In caso di distorsione, che può riguardare solo la lesione di alcune fibre o una rottura completa dei legamenti, i sintomi sono differenti a seconda delle strutture legamentose coinvolte. Così, se a essere lesionato è il crociato anteriore, nel momento dell’infortunio si avvertirà oltre al dolore, uno schiocco e l’immediata sensazione che il ginocchio dalla posizione eretta scappi in fuori. Abitualmente il versamento è di una certa rilevanza. Poco dolore e poco liquido se a essere traumatizzato è il crociato posteriore. Dolore e gonfiore addirittura in alcuni casi assenti se la distorsione è al collaterale mediale o a quello laterale, ma molto definita è la sensazione di instabilità dell’articolazione che tende a scappare verso l’esterno o verso l’interno.

R: ginnastica per le ginocchia - Ask.com
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Per prima cosa cercherei di capire la causa di quel dolore. Poi potresti concentrarti su cosce, braccia e addominali :-) Continuare »
R: Lesioni e problemi al ginocchio: cause, rimedi e prevenzione ...
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Osteoartrite (malattia degenerativa articolare). Questa condizione può causare dolore al ginocchio che risulta più intenso di mattina e migliora durante il giorno. Continuare »
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R: tendinite ai muscoli flessori della gamba o a quelli poplitei.col riposo il dolore va via e anche con qualche crema antidolorifica.oppure se persiste devi fare la fisioterapia.anche l'agopuntura è molto valida.siccome sei unosportivo fatti ... Continuare »
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R: E' probabile che si tratti di tendinite,cioè una infiammazione del tendine posteriore del ginocchio,l'ortopedico saprà essere più preciso in merito e instaurare la cura più idonea. Continuare »
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